Giacomo Campodonico
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dicembre alle ore 21:33
7 DICEMBRE 1965: NASCEVA IL LEVANTO 1
Il 7 dicembre
del 1965 era un martedì. Ed era un bel giorno, anche perché l’indomani
non si sarebbe andati a scuola. Ma era anche un giorno atteso da parecchi
ragazzi a Levanto. Alle 16 in punto, nei locali del Circolo parrocchiale
di via Jacopo (occupavano l’intero primo piano del palazzo dove oggi, a
pian terreno, ci sono Roberto il barbiere e Aref, per capirci), sarebbe
venuto un signore da Sestri Levante per parlare di scautismo a noi
ragazzi. Era un vecchio sogno di don Francesco Conti, parroco di Montale,
curato a mezzo servizio di Levanto, nonché insegnante di Religione alle
scuole medie. E proprio a noi, suoi studenti, don Conti aveva parlato per
primi di questa sua idea, anche per capire se ci sarebbe stato gradimento
e, quindi, partecipazione.
Inutile dire che nella sonnolenta Levanto (all’epoca non esisteva
neppure più il calcio, dato che il vecchio “campo grande” ai Moltedi
era stato cancellato per fare posto al cantiere per i lavori del raddoppio
ferroviario) l’idea piacque. E tanto. Così quel pomeriggio, in una
saletta del Circolo, c’erano più di venti ragazzi a scoprire cosa
fossero questi Boy Scout. Si presentò un signore sulla trentina,
bassetto, occhialuto, sorridente ma deciso. Tanto che al primo accenno di
caciara zittì in maniera perentoria l’uditorio, dicendo che quello non
era il posto adatto. Questo signore era Francesco Smeraldi, Capo Scout di
lungo corso dell’Asci (Associazione Scout Cattolici Italiani), dirigente
di banca, che aveva accolto l’invito del suo omonimo don Francesco ad
aprire un Riparto Scout a Levanto, per ragazzi dai 12 anni in su.
Si cominciò con una preghiera (e proprio qui scattò l’altolà a chi si
era azzardato a ridere), poi un po’ di spiegazioni su cosa fosse lo
Scautismo, la dimostrazione di un paio di nodi, un canto scout (per la
cronaca: “Sentiam nella foresta il cuculo cantar”…), ancora una
preghiera finale e l’appuntamento per il sabato successivo nei locali
della sacrestia della parrocchia di Sant’Andrea. Commenti entusiastici,
tutti pronti e carichi (cito qualche nome: Rino Sturla, Pino Capparella,
Carlo Braggio, Claudio Negri, Maurizio Varsi, Gianfranco Bagnasco, Roberto
Sturla, Sergio Pettirossi, Guido Ruotolo, Rodolfo Bonnet, Beppe Buccafusca,
Antonio Toracca…) e quel pomeriggio di mezzo secolo fa nacque il Gruppo
Scout “Levanto 1”.
L’indomani pomeriggio, al ritorno a casa dopo il cinema, mi misi a letto
con un febbrone da cavallo: epatite virale. Finì subito lì il mio sogno
scautistico. E, ancora convalescente, fui costretto a seguire da casa i
miei amici che partivano per il primo “San Giorgio” a Bargone, sulle
alture di Sestri Levante, nell’aprile 1966. Inutile dire l’avvilimento
e le lacrime. Anche perché tutti erano ritornati entusiasti (“Abbiamo
dormito in una tenda, giocato, cantato attorno a un falò, di
notte”…). E poi, un paio di mesi dopo, li rividi partire per il primo
campo estivo, ancora a Bargone. Ripresi ad andare agli Scout nel 1967, con
mille cautele (e altrettante minacce da parte di mia mamma…).
Nella primavera del 1971 l’avventura finì e il primo Gruppo Scout di
Levanto si sciolse. Riprese l’attività un manipolo di adulti coraggiosi
(o incoscienti?) nel 1992, facendo rinascere il “Levanto 1”, questa
volta come Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) e la sua
storia prosegue ancora oggi. Cinquant’anni dopo il sogno dei due
Franceschi, quel martedì 7 dicembre 1965.
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